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Pomeriggio dedicato a Alexandr S. Puškin in occasione della pubblicazione del libro di Nico Orengo

17 ottobre 2007 | 13:14
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Pomeriggio dedicato a Alexandr S. Puškin in occasione della pubblicazione del libro di Nico Orengo

La manifestazione è promossa dal Comune di Sanremo, dal Casinò di Sanremo e dalla Casa Editrice Einaudi, con un ringraziamento al Consiglio Parrocchiale della Chiesa Russa Ortodossa Cristo Salvatore.

Venerdì 19 ottobre 2007 a Sanremo, presso la Chiesa Russa Ortodossa Cristo Salvatore (via Nuvoloni 2), si terrà alle ore 16,30 un Pomeriggio dedicato a Alexandr S. Puškin in occasione della pubblicazione del libro di Nico Orengo Hotel Angleterre.

Il programma prevede un saluto di Daniela Cassini, Assessore alla Cultura del Comune di Sanremo, e un'introduzione di Ito Ruscigni. Seguiranno letture di brani del libro di Giuseppe Conte e Nico Orengo. Al termine il soprano Ekaterine Bigianishvili eseguirà "L'Aria di Tatiana" tratta dall'Eugene Onegin di Puškin musicato da Pëtr Il'ič Čajkovskij. Al pianoforte Carlo Negro.

La manifestazione è promossa dal Comune di Sanremo, dal Casinò di Sanremo e dalla Casa Editrice Einaudi, con un ringraziamento al Consiglio Parrocchiale della Chiesa Russa Ortodossa Cristo Salvatore.

L'amore capriccioso e funesto di Puškin e Natal'ja, i balli e i tradimenti, la scena tragica del duello, riemergono dalla memoria di una vita di letture insieme al ricordo di una nonna che, in estati odorose e lontane, raccontava come fossero fiabe le stravaganze della zarina e della sua corte nelle ville sul lungomare.
Quella penna che non vidi fu l'emozione piú forte e la curiosità intellettuale piú intensa della lunga giornata. E quando rientrammo in albergo sentii di avere in mano il capo di una lenza che a tirarla piano piano dall'Europa mi avrebbe fatto passare la porta verso la Russia". La penna scomparsa è il regalo di Goethe a Puskin, quella con cui il poeta tedesco scrisse il "Faust" e di cui si è persa ogni traccia: una vera e propria "indagine letteraria" prende le mosse da questo piccolo indizio scoperto per caso. Una visita nella casa di Puskin, a Pietroburgo sulla Mojka, per le stanze in cui si spense dopo due giorni di agonia il poeta ferito in duello, diviene lo spunto per una ricerca che attraversa letture, ricordi e suggestioni, dalla "Storia del pescatore e del pesciolino" alle pagine del "Faust" 'tradotte' da Puskin, passando per il commento di Nabokov all'"Onegin" e i versi di Anna Achmatova e di Lermontov. Nico Orengo compie un personalissimo viaggio dentro il mito della Grande Madre Russia, sulle tracce di "un omaggio, di un'eredità poetica, di un sentimento, di una scintilla vitale". All'immaginario costruito da una vita di letture si sovrappone l'eco delle memorie familiari, l'odore di mandarini sbucciati davanti al grande camino della sala da pranzo, quando nonna Valentina Tallevic raccontava gli amori e gli eccessi dei nobili russi che svernavano a Sanremo. Quello che sembrava un gioco intellettuale, un "giallo" per letterati, si arricchisce lungo il percorso di intime reminiscenze e risonanze poetiche, cosí la 'quéte' diviene racconto, e ricerca del senso stesso della scrittura e delle proprie origini.

Che fine ha fatto la penna donata da Goethe a Puskin in segno di stima e ammirazione, scomparsa dopo la morte del poeta russo ? Parte da qui, da un piccolo indizio favoloso, questo imprevedibile viaggio per parole e immagini dentro il mito della Grande Madre Russia. Quella penna diviene « il capo di una lenza che a tirarla piano piano» finisce per unire San Pietroburgo
e Sanremo, la «città di luce bianca e di morte» e l'immagine leggendaria dei nobili russi spinti dall'onda della rivoluzione sulle spiagge
della riviera ligure. L'amore capriccioso e funesto di Puskin e Natal'ja,
i balli e i tradimenti, la scena tragica del duello, riemergono dalla memoria di una vita di letture insieme al ricordo di una nonna che, in estati odorose e lontane, raccontava come fossero fiabe le stravaganze della zarina e della sua corte nelle ville sul lungomare.

Nico Orengo è nato a Torino, dove vive e lavora. Presso Einaudi ha pubblicato Ribes, Miramare, Le rose di Evita, L'allodola e il cinghiale, Figura gigante, La guerra del basilico, L'autunno della signora Waal, Dogana d'amore, Il salto dell'acciuga, L'ospite celeste, Gli spiccioli di Montale, La curva del Latte, L'intagliatore di noccioli di pesca, Di viole e liquirizia, Hotel Angleterre e Chi è di scena! (anche in versione inglese, Take the Stage!). Tra le sue raccolte di poesia, Cartoline di mare vecchie e nuove, Narcisi d'amore e Spiaggia, sdraio e solleone. Inoltre ha curato per «Einaudi Stile libero» il libro di Antonio Ricci Striscia la tivù e tradotto La morte malinconica del bambino ostrica e altre storie di Tim Burton.